http://www.cn24.tv Mercoledì 22 Settembre 2010 | In questa edizione di Report24: Sette tonnellate d'esplosivo T4 intercettati nel porto di Gioia Tauro Era nascosto in un container dello scalo. Indaga la Dda di Reggio "Le `ndrine della `ndrangheta reggina non centrano nulla con il carico di esplosivo ritrovato all'interno di un container nel porto di Gioia Tauro". Esordisce così il questore di Reggio Calabria Carmelo Casabona che, incontrando i giornalisti insieme con il comandante provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, ha illustrato i particolari dell'operazione che ha consentito alle forze dell'ordine di sequestrate un enorme quantitativo di esplosivo T4 nel porto di Gioia Tauro. Gli atti dell'inchiesta che ha portato ieri al sequestro di sette tonnellate di esplosivo sono stati trasmessi dalla Procura di Palmi alla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. Secondo gli inquirenti, il carico nascosto nel latte in polvere, era arrivato dall'Iran lo scorso 27 agosto è successivamente doveva essere imbarcato verso la Siria, destinato a un traffico internazionale di esplosivo. Quindi solo uno scalo tecnico nel porto gioiese. Ma dopo la segnalazione dei servizi, i controlli si sono accentuati. Sono stati scandagliati dei sacchi di iuta che, dalle bolle di accompagnamento, dovevano contenere del latte in polvere, ma che invece contenevano il pericoloso rdx (ciclotrimetilene trinitramina), meglio conosciuto come T4, un esplosivo militare che è stato al centro delle pagine più drammatiche della storia italiana: già usato per le strage di Capace e via D'Amelio a Palermo, e gli attentati al rapido 904 e alla stazione di Bologna. Nel corso dell'incontro è stato anche sottolineato il rapporto determinante con l'Agenzia delle Dogane e con i servizi di intelligence che ancora una volta, con la loro azione, sono riusciti a tutelare la sicurezza in un porto strategico per gli obiettivi del Paese come Gioia Tauro.